Lo Shiatsu è una tecnica di trattamento manuale molto conosciuta e praticata in Giappone sin dal VI secolo, periodo in cui giunsero nel territorio nipponico dei monaci buddisti che portarono con loro i principi della medicina tradizionale cinese, base teorica della tecnica manuale. Nel 1911venne emanata una normativa che riconosceva ufficialmente l’agopuntura, l’an-ma e la mo-xa e permetteva la pratica di ulteriori discipline non ancora riconosciute, rappresentando così un momento importantissimo per la nascita e lo sviluppo dello Shiatsu (指圧? da shi= dito e atsu = pressione), che ha origine proprio nelle forme di manipolazione e di massaggio cinesi come lo amma, lo an-fa e il tuina.
Viene vista come una tecnica in grado di integrare i trattamenti farmacologici, favorendo il rilassamento e combattendo la diminuzione della capacità auto-immune dell’essere umano che fattori quali depressioneansia e stress aumentano notevolmente.
È solo nel 1964 che una nuova legge definì lo shiatsu come una tipologia di cura autonoma ed indipendente dalle altre: “La shiatsuterapia è una forma di manipolazione che si esercita con i pollici, le altre dita e i palmi delle mani senza l’ausilio di strumenti, meccanici o d’altro genere. Consiste nella pressione sulla cute intesa a perseguire e conservare lo stato di salute dell’individuo nella sua interezza”. Ecco che iniziano a nascere le prime organizzazioni e le prime scuole destinate all’insegnamento della pratica; prima fra tutte quella fondata da Tokujiro Namikoshi, che ebbe il merito di dare vita all’organizzazione didattica della disciplina dello Shiatsu.
In Europa ed in Italia lo Shiatsu inizia la sua diffusione come “terapia alternativa” a partire dagli anni Settanta, quando la domanda di salute diventa sempre più pressante e le risposte della medicina convenzionale sempre meno convincenti.
Si tratta nello specifico di una tecnica manuale che consiste nell’esercitare una determinata pressione mediante l’impiego dei pollici, delle dita e dei palmi delle mani e che si fonda su 5 pilastri assolutamente fondamentali: la perpendicolarità (i pollici esercitano delle pressioni perpendicolari e costanti in determinate zone corporee e si possono adattare a seconda delle condizioni del ricevente), la postura, la sensazione di piacere e/o dolore, il respiro e la pressione; nello shiatsu non sono previsti impastamentimanipolazionisfregamenti o impiego di oli, caratteristici invece dei massaggi occidentali, mentre sono tipiche le cosiddette pressioni statiche, effettuate da parte dell’operatore direttamente sul corpo della persona che riceve il trattamento. Si parla di trattamento e non di massaggio poiché si tende ad utilizzare quest’ultimo termine per lo più in ambiti come quello estetico, medico o in fisioterapia. Per esercitare una pressione efficace è necessario prima di tutto che l’operatore si posizioni in maniera corretta ed usi in modo idoneo lo strumento di lavoro (che sono esclusivamente le sue mani, i gomiti e solo in alcuni casi le ginocchia); in seguito deve individuare l’area da trattare (detta tsubo) e mantenere costante la concentrazione su di essa, così da poter procedere nelle tre fasi pressorie, vale a dire l’ingresso, la stasi ed infine l’uscita. Così facendo si mette il ricevente nella condizione di riscoprire e risvegliare le sua abilità di auto-guarigione, intervenendo direttamente sui suoi blocchi energetici più profondi. La shiatsu, difatti, è una pratica manuale che si approccia in maniera olistica all’individuo, intervenendo su diversi aspetti corporei, da quello fisico a quello intellettivo/mentale, da quello energetico a quello spirituale. Non ci sono controindicazioni ed è indicato per tutte le persone, dai bambini agli anziani; l’importante è che le mani siano esperte e che permettano il raggiungimento e, in determinati casi, il ripristino dell’equilibrio psico-fisico ed energetico. Il ripristino dell’equilibrio e dell’armonia psico-fisica comporta l’allentamento delle tensioni a livello muscolare, riduce i dolori e amplia i movimenti muscolari, combatte l’affaticamento e aiuta a ritrovare la calma e la serenità, calmando l’irritabilità. Il trattamento di digitopressione aumenta la consapevolezza del proprio corpo e mette l’individuo nella condizione di comprendere meglio le proprie emozioni, ristabilendo l’armonia tra mente, corpo e spirito e riequilibrando l’energia (Qi) lungo i meridiani.
La tecnica del trattamento risale al XX secolo e, come detto in precedenza, si basa sulla concezione energetica che è alla base della medicina tradizionale cinese: gli essere umani presentano delle aree jitsu in cui accusano dei malesseri a causa di un eccesso di Qi e delle aree kyo in cui, al contrario, manifestano una carenza di energia. A partire dal jitsu si individua la causa del malessere che però risiede nella zona kyo: è così che agisce lo Shiatsu, sempre sul doppio binario del pieno e del vuoto in quanto per risolvere uno stato patologico non bisogna agire esclusivamente nell’area in cui questo si manifesta bensì è necessario intervenire nell’intera unita psico-fisica del paziente/cliente.
Fotolia 579442 Subscription L 3Le due manovre principali sono per l’appunto la pressione e lo stiramento; l’operatore deve rimanere completamente rilassato durante il trattamento poiché deve prendere la forza direttamente dal suo hara, vale a dire l’addome, che rappresenta per i giapponesi la sede dello spirito vitale e di tutta l’energia insita nel corpo dell’uomo. Una pressione ha una durata compresa tra i 5 ed i 7 secondi, sebbene intorno al collo non debba superare i 3 secondi e un’intera seduta di shiatsu si protrae per circa un’ora sebbene non esista un programma preciso che l’operatore sia obbligato seguire poiché è fondamentale quello che il corpo del ricevente gli comunica.
Esistono diversi stili di Shiatsu ma quelli più conosciuti sono due e sono stati ideati da due grandi maestri (da qui il loro nome), Namikoshi e Masunaga; lo stile Namikoshi si concentra prevalentemente sui sintomi ed il suo obiettivo principale consiste nella prevenzione e nell’intervento terapeutico. Si tratta della solo scuola di shiatsu che è stata riconosciuta dal Ministero della Sanità giapponese e si differenzia dagli altri stili perché utilizza delle tecniche appartenenti alla scienza medica occidentale, ottenendo grandi risultati in tempi molto veloci e con un particolare focus sui sintomi su cui si è intervenuti. Poi c’è lo stile Masunaga, più diffuso in Occidente, che punta al ripristino dell’equilibrio delle varie componenti dell’organismo, la cui mancanza rappresenterebbe la principale ragione della comparsa di stati patologici. Il focus si sposta pertanto dalle sintomaticità alle cause, cercando di risolvere e intervenire su quello che è a monte del sintomo e della patologia in sé; dopo un trattamento Masunaga si evidenzia un vero e proprio rilascio delle tensioni muscolari, a cui di norma fa seguito una regolarizzazione della respirazione, della temperatura corporea e del ritmo cardiaco. Si tratta di benefici che possono durare anche svariati mesi e che concernono tutti i livelli del nostro organismo, da quello fisico a quello psichico, senza tralasciare la parte energetica e spirituale. Ciò che è fondamentale è senza dubbio la sinergia e la comunicazione tra l’operatore ed il ricevente, ognuno dei quali svolge un ruolo attivo e determinante per la riuscita ed il buon esito del trattamento manuale.

La tecnica della Shiutsu è parte della medicina complementare e, analogamente all’agopuntura, prevede l’utilizzo della pressione delle dita, delle mani e dell’estensione dei muscoli, lungo i punti della medicina tradizionale cinese.  Sono numerosi gli studi che stanno prendendo piedi per cercare di capire se questa tecnica possa essere da supporto per numerose patologie. Un esempio è lo studio condotto nel 2007 ha evidenziato l’efficacia dello Shiatsu nel diminuire il dolore e la nausea post-operatoria e, in misura minore, ridurre lo stress, mitigando gli stati ansiosi e alleviando i disturbi respiratori. Allo stesso tempo sono stati evidenziati netti miglioramenti nella diminuzione dei comportamenti agitati ed aggressivi e nel migliorare il sonno. Lo studio condotto nel 2007 aveva come scopo quello di valutare gli effetti dello Shiatsu sul dolore percepito e sui disturbi del comportamento in tre anziani affetti da Malattia di Alzheimer. Il trattamento ha avuto una durata di tre mesi, durante i quali i soggetti sono stati sottoposti a sedute Shiatsu una volta alla settimana per una durata di circa un’ora. Sono state effettuate misure di pre-test al tempo 0 dopo 1, 2 mesi dall’avvio del trattamento e un post test al termine del trattamento. I disturbi del comportamento sono stati rilevanti tramite la scala Cohen mansfield Agitation Inventory (CMAI). Il dolore invece è stato misurato con la scala Pain Assessment in Advanced Dementia (PAINAD). E’ da sottolineare che i risultati hanno mostrato una significativa riduzione dei sintomi dolorosi e dei disturbi del comportamento dal tempo 0 per tutti i tre mesi. I benefici sono stati mantenuti al follow up per quanto riguarda il dolore percepito, mentre i disturbi del comportamento non mostrano una differenza significativa rispetto al pre-test. Questo studio pilota evidenzia l’efficacia degli interventi di Shiatsu nel diminuire i sintomi dolorosi e, almeno a breve termine, nel ridurre i disturbi del comportamento, in particolare agitazione , irrequietezza ed aggressività indicando questa tecnica come supporto per un trattamento di una patologia per cui, ancora oggi, non esiste una cura definitiva.

Bibliografia/Sitografia:

  1. Yamamoto Shizuko, McCarthy Patrick, Il Manuale dello Shiatsu, Edizioni Mediterranee
  2. Simon Singh e Edzard Ernst, Aghi, pozioni e massaggi. La verità sulla medicina alternativa, Rizzoli, 2008
  3. Toru Namikoshi, Terapia Shiatsu – teoria e pratica, Edizioni Mediterranee
  4. Toru Namikoshi, Il libro completo dello shiatsu, edizioni Mediterranee 1985
  5. Yamamoto S., McCarty P., Il manuale della Shiatsu: la salute nelle tue mani, Edizioni Mediterranee, Roma, 1998
  6. Tokujiro Namikoshi, Shiatsu – La terapia giapponese di pressione digitale, Edizioni Mediterranee
  7. Rudy Palombini, Fulvio Palombini, La pratica dello Shiatsu, Edizioni La Stampa Sportiva
  8. Toru Namikoshi, Shiatsu+Stretching, Edizioni Mediterranee
  9. Long, AF (2007) The Effects and Experience of Shiatsu: A Cross−European Study. Final. Report. Report. School of Healthcare, University of Leeds , Leeds, UK
  10. Onoda Shigeru, Shiatsu per tutti, Edizioni Mediterranee
  11. Lin G.H., Chang W.C., Chen K.J., Tsai C.C., Hu S.Y., Chen L.L., Effectiveness of Acupressure on the Taichong Acupoint in Lowering Blood Pressure in Patients with Hypertension: A Randomized Clinical Trial, Evid Based Complement Alternat Med. 2016;2016:1549658 Epub 2016 Oct 10
    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27803727
  12. Ishizuka Hiroshi (a cura di), Il Metodo Namikoshi edizioni Mediterranee, 2014
  13. Masunaga Shizuto, Ohashi Wataru Zen Shiatsu – la terapia shiatsu secondo i principi dello Zen, Edizioni Mediterranee
  14. Francesca Di Palma, Shiatsu. Una breve introduzione, Diogene Edizioni, 2012