Tutti sappiamo che sono molte le difficoltà in cui incorrono i bimbi nati prematuramente, ma spesso non ci si chiede quali siano le conseguenze di una nascita prematura. Ebbene, per il piccolo si tratta di un vero e proprio shock, con ripercussioni negative in diversi ambiti della sua vita e dello sviluppo, come ad esempio la difficoltà nel prendere sonno e nella capacità di calmarsi, senza contare tutte le medicazioni, i prelievi ed i controlli a cui questi neonati, con un peso spesso inferiore ai 400 grammi, sono sottoposti.

Come spiega l’Osteopata Andrea Manzotti, per questi bambini qualunque evento è sinonimo di stress, compreso il cambio di temperatura nell’incubatrice. Successivamente, è frequente che questi piccoli presentino difficoltà di concentrazione, deglutizione e respirazione.

Che sia però possibile correggere questa serie di spiacevoli evidenze? 

Andrea Manzotti – laureato in Terapia della Riabilitazione e Osteopata – ha osservato e trattato i bambini nati prematuramente, rendendosi conto della loro inaspettata reattività ai trattamenti, quasi possedessero delle potenzialità inespresse da liberare. 

Nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Vittore Buzzi di Milano, egli ha iniziato ad applicare tocchi lievissimi sui bimbi prematuri, notando effettivi miglioramenti nelle funzionalità di quegli organi non ancora perfettamente formati.
Trattando torace e diaframma, Andrea Manzotti ha in particolare osservato un miglioramento della respirazione.
In una perfetta visione olistica, egli ha notato come la manipolazione osteopatica comporti un livello di miglioramento generale, grazie al quale i neonati prematuri riescono ad assorbire più latte ed ossigeno. 

Sulla base delle osservazioni descritte ed allo scopo di renderle utili per quanti più pazienti possibile, a settembre partirà un interessante progetto chiamato Ne-O, Neonatologia e Osteopatia, coordinato da Francesco Cerritelli, Osteopata iscritto al ROI – Registro degli Osteopati d’Italia, nell’ambito del quale saranno coinvolte 22 strutture ospedaliere tra cui il Bambin Gesù di Roma ed il Vittore Buzzi di Milano, il cui scopo sarà quello di valutare i benefici della manipolazione osteopatica su tremila piccoli nati prematuri, effettuando opportune comparazioni con un diverso gruppo di prematuri non trattati

L’obiettivo, come spiega Cerritelli, è quello di definire stato di salute e reattività del neonato, indagando quei meccanismi neurobiologici su cui la manipolazione osteopatica produce effetti, fino a prevedere una eventuale integrazione del trattamento nella Neonatologia.
I trattamenti avranno comprensibilmente una breve durata, di circa 15 o 20 minuti, e si ripeteranno al massimo due volte alla settimana. Interessante sottolineare che è stata già evidenziata la possibilità di una dimissione anticipata di 7-9 giorni per quei piccoli sottoposti al suddetto trattamento

Ad ogni modo, non poche sono state le difficoltà incontrate nell’avviare il progetto, specie rispetto allo scetticismo nel quale ancora ci si imbatte quando si parla di Osteopatia nonostante gli evidenti benefici che essa produce. 

Fonti: Repubblica, Corriere della Sera 

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