Un recente studio che ha visto coinvolta il dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Clinical Science e il dipartimento di Scienze Biotecnologiche orali e mediche dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti e Pescara, insieme alla Charles University di Praga, ha messo in luce l’importanza della condotta di uno stile di vita sano nel preservare il benessere della nostra memoria.

La memoria può essere definita come la capacità di acquisire, processare, immagazzinare e richiamare alla mente tutte le informazioni con cui siamo venuti in contatto e che sono solitamente suddivise in tre stadi principali

-immagazzinamento delle informazioni sensoriali,

-memoria episodica a breve termine,

-memoria a lungo termine.

Con l’avanzare dell’età la memoria mostra un declino dovuto ad una serie di fattori come la fisiologica riduzione della materia grigia dell’encefalo, tessuto nervoso ad alta densità di neuroni, e ad altre patologie associate all’età come il diabete o il cancro.

Ci sono però anche altre cause non legate all’età che hanno effetto sulla qualità e sul mantenimento della memoria e sono

  • il fumo e l’alcool, associati a perdita della materia grigia dell’area corticale fondamentale per funzioni mentali e cognitive complesse come la memoria ovviamente, il pensiero, la consapevolezza, l’attenzione e il linguaggio;
  • l’attività fisica, che giova alla memoria sia nei giovani che negli anziani;
  • l’idratazione, bere poco potrebbe avere effetti negativi sulla memoria a breve termine.

 

I ricercatori hanno testato la perfomance mnemonica di 23641 pazienti con un’età media stimata di 70.2. Le loro informazioni sono state inserite in SHARE (Survey of Health, Ageing, and Retirement in Europe), un database che raccoglie informazioni interdisciplinari da questionari creati da specialisti medici e di scienze sociali di diverse nazionalità.

Il test consisteva nella memorizzare di due liste di dieci parole e la valutazione avveniva subito dopo la lettura e dopo dieci minuti. Questi dati hanno fatto emergere correlazioni sia positive che negative, statisticamente significative, tra memoria e fattori quali

  • l’età,
  • il livello di istruzione,
  • malattie di lungo decorso,
  • fumo,
  • consumo di alcool e problemi di alcolismo,
  • apporto insufficiente di liquidi (non alcolici),
  • attività fisica.

L’età, un passato di abuso di alcool, malattie pregresse sono stati confermati essere fattori che influenzano in negativo la memoria negli anziani, sia di sesso maschile che femminile, mentre il livello di istruzione, un buon apporto idrico e l’attività fisica sono benefici. Il fumo sembra peggiorare la memoria solo nell’immediato, mentre chi soffre di malattie pregresse ha maggiori difficoltà a mantenere in mente le parole nelle liste dopo dieci minuti dalla lettura. L’alcool ha effetti diversi su uomo e donna e in base alla frequenza di assunzione: negli uomini ha effetti positivi nel ricordare le parole diversi minuti dopo la lettura, mentre nelle donne migliora i risultati nella valutazione immediata.

I ricercatori tengono ben in considerazione eventuali bias del metodo utilizzato per ottenere i dati, in quanto si tratta di autovalutazioni, quindi fortemente soggettive, portando a concludere che ulteriori studi di carattere epidemiologico dovrebbero essere portati avanti al più presto per capire più profondamente come proteggersi dalla della memoria.

Quel che certo è che uno stile di vita sano e salutare porta benefici a qualsiasi età, e il mantenimento di una memoria sana e agile è sicuramente un valore aggiunto alla qualità della nostra vita e va curata e protetta.

 

fonte: Michal Steffl , Tereza Jandova, Klara Dadova, Iva Holmerova, Piergiusto Vitulli, Sante D. Pierdomenico and Tiziana Pietrangelo:Demographic and Lifestyle Factors and Memory in European Older People.Int. J. Environ. Res. Public Health 2019, 16, 4727; doi:10.3390/ijerph16234727