Questa dottrina, nata alla fine del XIX secolo, per la precisione nel 1890, grazie a Daniel David Palmer, che praticava magnetoterapia in Iowa (USA), si prefigge di diagnosticare, trattare e prevenire le patologie neuromuscoloscheletriche e di intervenire sugli effetti che queste patologie hanno sul sistema nervoso e sul benessere generale dell’individuo. La World Federation of Chiropratic definisce la Chiropraticauna disciplina scientifica olistica e un’arte curativa, nell’ambito del diritto alla salute. La chiropratica concerne la patogenesi, la diagnosi, la cura, la terapeutica nonché la profilassi di disturbi funzionali; essa si occupa, altresì, delle sindromi del dolore e degli effetti neurofisiologici relativi a disordini statici e dinamici del sistema neuro-muscolo-scheletrico.

La Chiropratica si basa sulla struttura (in particolare la spina dorsale) in relazione alla funzione (regolata dal sistema nervoso), che interagiscono tra loro mantenendo l’equilibrio fisico. Per meglio spiegare quanto appena detto, questa dottrina statunitense si basa sul fatto che i problemi strutturali del nostro corpo, in particolar modo quelli riguardanti la colonna vertebrale, possono creare problematiche alla capacità funzionale dell’organismo, principalmente al sistema nervoso. Il blocco o il disallineamento della colonna vertebrale ha a che fare con i vari nervi che escono dalla colonna, causando dolori al collo, alle spalle e via dicendo. Con le manipolazioni manuali è possibile migliorare e correggere queste alterazioni e disfunzioni delle vertebre, eliminando le sublussazioni ed andando così a raddrizzare la colonna. Ciò è comprensibile se si pensa all’etimologia del termine, composto dalle parole greche praxis e cheir, che sta proprio a significare “pratica o trattamento manuale” Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute di un individuo è costituita da uno stato di “benessere psico-fisico“. Questo concetto sposa i principi della Chiropratica, che presuppone l’equilibrio tra struttura e funzione al fine di preservare questo stato di benessere.

La filosofia della chiropratica avalla l’esistenza di un’intelligenza universale che crea e controlla il Tutto, sostenendo così la presenza di un ordine a cui ogni cosa aderisce; questa intelligenza si rivela all’essere umano come la capacità che noi tutti abbiamo di saperci adattare all’ambiente circostante e l’attitudine di raggiungere l’omeostasi,vale a dire la condizione di un buono stato di salute. Il chiropratico riconosce ed accerta la cause che interferiscono con la normale funzionalità dei sistemi corporei e provvede ad eliminare queste interferenze neurologiche, chiamata sublussazioni, grazie ad una vera e propria ottimizzazione della funzionalità della colonna vertebrale. Quello che contraddistingue il chiropratico è che affianca costantemente il paziente, senza intervenire da un punto di vista chirurgico e senza prescrivergli farmaci, aiutandolo a gestire lo stress che potrebbe alterare lo stato di salute.

Esistono diverse discipline che posso dare un supporto alla attività chiropratica, una di queste è l’irologia ovvero lo studio dell’iride è molto interessante in quanto ci permette di avere delle informazioni particolareggiate sulla situazione dell’organismo nel suo insieme. Possiamo cogliere , attraverso l’osservazione dei segni iridei, quali possono essere le aree deboli del nostro organismo e in base a questo quadro attuare delle correzioni del tipo preventivo: sulle abitudini e sullo stile di vita, fare dell’attività fisica, mantenere l’organismo in equilibrio attraverso delle pratiche mediche fisiatriche, osteopatiche, chiropratiche o riflesso terapiche, usare l’arteterapia, la musicoterapia, fare degli accertamenti mirati nel caso si avessero dei dubbi clinici. In questo articolo ci interesseremo della colonna vertebrale e dell’interazione informativa-terapeutica che può scaturire dal connubio tra le varie arti terapeutiche.

Le ultime ricerche (D. Lo Rito 2011) hanno dimostrato che si può leggere la colonna vertebrale anche sulla sclera supporto di un eventuale suggerimento terapeutico mirato all’equilibrio della colonna vertebrale, tutto questo attraverso l’osteopatia, la chiropratica e la fisioterapia. Osservando le eventuali modifiche dei segni iridologici pre e post trattamento i contributi che l’iridologia dà all’osteopatia, alla chiropratica e alla fisioterapia potrebbero essere molteplici quali:

  • Individuare gli spazi a rischio organici e legarli alla colonna vertebrale come struttura: ossea, legamentosa e neuromuscolare
  • Trovare una correlazione tra la disfunzione, i sintomi e la malattia con le vertebre. Se esiste una correlazione tra loro indicare le vertebre interessate per un trattamento osteopatico, chiropratico e fisioterapico
  • Evidenziare gli spazi a rischio non ancora interessati dalla patologia e le vertebre relative. Indicazione per una terapia fisiatrica, osteopatica e chiropratica preventiva sulla vertebra evidenziata dall’esame iridologico
  • Evidenziare gli eventuali influssi generazionali sugli spazi a rischio e sulla colonna vertebrale. Azione preventiva sulle predisposizioni e sugli influssi dell’albero genealogico
  • Evidenziare l’eventuale risultato della terapia osteopatica, chiropratica e fisiatrica mediante l’osservazione del cambiamento iridologico (segni iridei)
  • Evidenziare un nesso emotivo tra un vissuto dell’anima e una alterazione spaziale relativa alla colonna vertebrale e alla sua struttura neuromuscolare
  • Terapia osteopatica, chiropratica sul piano psicoemotivo. Qualora vi siano le concordanze di livello: vissuto animico, segno iridologico, spazio corrispondente, dolorabilità vertebrale o paravertebrale legata allo spazio interessato Interazioni spaziali e vertebrali più frequenti. Quali possano essere i legami tra le varie vertebre e le relative patologie. Evidenziando una terapia interattiva e complessa interessante varie vertebre e non solo quella legata alla patologia presente in quel momento

L’osteopatia, la chiropratica e la fisioterapia possono avvalersi del contributo dell’iridologia al fine di costruire un quadro di predisposizione spaziale legata alla colonna vertebrale. Successivamente, queste tecniche terapeutiche, potranno agire sulle vertebre e sugli organi interessati per far ritornare in equilibrio il corpo umano. L’analisi dell’iride ci permette di cogliere delle informazioni che sono legate alla colonna vertebrale, al sistema muscolo-tendineo e al sistema nervoso periferico. Questi ventisei spazi governano degli organi e delle funzioni cercando di mantenere un equilibrio, che costantemente tende all’instabilità. Osservare quali siano gli spazi deboli e avere la possibilità di agire direttamente sulla colonna vertebrale e successivamente sull’organo, ci permetterà di aiutare l’organismo a rimanere nel suo equilibrio ed eventualmente quando fosse in una sofferenza funzionale o organica a ritornare allo stato di salute.

La Chiropratica si basa su 33 principi, suddivisi a loro volta in tre sottogruppi:

  1. Principi Universali
  2. Principi Biologici
  3. Principi Chiropratici

La Chiropratica, dopo appena 116 anni dalla sua nascita, è una disciplina praticata in ogni regione del mondo; i chiropratici sono ben 90.000, con una concentrazione maggiore nell’America Settentrionale, ma il numero cresce sempre più anche in altri Paesi, come il Giappone, L’America meridionale, l’Australia e il continente europeo. I programmi e le metodiche utilizzate in Chiropratica sono riconosciute dalla “World Federation of Chiropratic” e adottano standard internazionali, richiedendo una istruzione di livello universitario della durata di 4 anni. La realizzazione di standard educativi comuni a livello globale è stata attuabile grazie ad un network di enti di accreditamento per l’educazione chiropratica avviata dal Council on Chiropractic Education (CCE), riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione americano nel 1974; stiamo parlando dei modelli accettati dall’OMS nelle “Linee guida OMS su formazione di base e sicurezza in chiropratica (2005)”. La professione del Chiropratico è dunque legislativamente riconosciuta negli Stati Uniti (dove nasce nel 1890), in Canada, Messico, Panama, Venezuela, Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong, Sud Africa, Botswana, Lesotho, Namibia, Swaziland, Zimbabwe, Cipro, Giordania, Arabia saudita, Israele, Svizzera e Unione Europea.

La prima documentazione dell’interesse da parte di Italiani verso la Chiropratica risale al 1924, con l’iscrizione di ben 5 persone ai colleges americani, tra cui il Palmer College of Chiropratic a Davenport. Il primo dottore che iniziò il suo operato in territorio nostrano fu il dott. Marcello Trentin; trovando sin da subito una buona integrazione con la Medicina Convenzionale ed una ottima accoglienza tra la gente, le prestazioni chiropratiche vennero immediatamente inserite nei vari studi medici che esercitavano attraverso una concezione innovativa. È solo nel 1974 che però venne fondata l’AIC, l’Associazione Italiana Chiropratici, con l’unico obiettivo di legittimare e standardizzare la professione del chiropratico, facendo appello anche ad altre associazioni internazionali. Dopo numerosi provvedimenti e rapporti, è nel 2007 che il Parlamento Italiano legittima tramite legge la chiropratica come professione sanitaria di primo grado. Un registro dei dottori in chiropratica è stato creato e per poter iscriversi bisogna aver conseguito la laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente.

  • John G. Williams, La Chiropratica; La Formazione nelle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali in Italia. Attualità, esigenze, criticità e prospettive, Gian Franco Gensini, Paolo Roberti di Sarsina, Mara Tognetti Bordogna (a cura di), Milano: FrancoAngeli, 2015
  • World Health Organization 2005 , Linee guida OMS su formazione di base e sicurezza in chiropratica, Ginevra: WHOPress, 2005
    https://www.wfc.org/website/images/wfc/who_guidelines/who_guidelines_italian.pdf
  • Chapman-Smith D., La professione chiropratica, Castello Editore, Milano, 2004, pp. 185-190
  • Commission on Alternative Medicine, Social Department, Legitimization for Vissa Kiropractorer, SOU, Stoccolma, 1987: 1213-16
  • Convegno a Roma, 25 maggio, Biblioteca della Camera dei Deputati, Palazza San Macuto, 2004
  • CEN “Linee Guida della Chiropratica
  • Curtis P., Bove G., Family Physicians, Chiropractors, Back Pain, J Fam Pract, 1992, 35 (5): 551
  • WHO, WHO Guidelines on Basic Training and Safety in Chiropractic, Ginevra, 2005
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  • D. Lo Rito- L. Birello Iridologia e naturopatia Ed. eNEA
  • Lo Rito- L. Birello Iridologia del profondo Ed. eNEA
  • Lo Rito- L. Birello Il programma di evoluzione personale e della coppia
  • Lo Rito- L. Birello Iridologia contemporanea Edito in proprio
  • Lo Rito- M. Lusa Iridologia nel tempo Ed. Accademia G. Galilei
  • D. Lo Rito- F. Zanoni L’ Iridologia e l’Ayurveda Ed. eNEA