Vista la grande importanza del complesso ecosistema che colonizza il nostro intestino e tutto il nostro corpo, la comunità scientifica ha concentrato gran parte delle proprie risorse nel cercare di capire quale sia il collegamento diretto tra il nostro microbiota intestinale e le diverse patologie che possono colpire ognuno di noi.

Dallo screening delle ultime ricerche in merito a questo argomento, emerge uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine condotto da un team internazionale di ricercatori coordinati dal Dipartimento Cibio dell’Università di Trento, dove viene evidenziato un collegamento diretto tra la composizione del nostro microbiota intestinale e l’insorgere di una delle più comuni forme di neoplasie: il cancro al colon retto.

Il cancro al colon retto infatti può essere considerato come la neoplasia più frequente dell’apparato gastroenterico e si colloca al quarto posto per incidenza globale di neoplasie (terzo posto per il sesso maschile dopo polmone e prostata e secondo per il sesso femminile dopo la mammella). L’incidenza di questa neoplasia, soprattutto negli ultimi decenni, sta progressivamente aumentando, verosimilmente a causa di un progressivo invecchiamento della popolazione, dell’adozione di un regime di vita sedentario, di un’alimentazione ricca di grassi e dell’obesità. In particolare, in Italia si osservano, annualmente, circa 40 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.

E’ proprio per questo motivo che la comunità scientifica ha deciso di intensificare le ricerca in questo campo per capire le possibili cause in merito all’insorgenza di questa patologia. I ricercatori che hanno portato avanti lo studio hanno analizzato un migliaio di campioni fecali prelevati da popolazioni molto diverse: dagli Stati Uniti al Giappone passando per Canada, Cina, Italia e altri Paesi europei affetti da cancro al colon retto. Durante l’analisi è stato effettuato un sequenziamento massimo del materiale genetico così da identificare tutti gli organismi (batteri, virus e funghi) che componevano il microbioma dei soggetti analizzati.

Quello che è emerso dai diversi campioni fecali analizzati è che in primis, i campioni sono caratterizzati dalla presenza di batteri considerati marcatori della patologia, come ad esempio il batterio Fusobacterium nucleatum, da sempre associato a questa patologia. Allo stesso tempo però, tutti i microbiomi di persone affette dalla neoplasia presentano un gran quantità di copie di un gene codificante per l’enzima coinvolto nella produzione di trimetilammina.  La presenza di una gran quantità di questa molecola è da sempre associata ad un maggior rischio di sviluppo del cancro al colon retto e, il corrispettivo aumento nel microbioma dell’enzima responsabile della sua produzione, conferma sempre di più  la stretta correlazione tra il microbiota intestinale e il cancro al colon-retto.

Questa scoperta oggi può essere considerata il punto di inizio per lo studio di possibili tecniche innovative a livello diagnostico e terapeutico. Tuttavia, sono ancora numerose le domande aperte prima di poter formulare strategie terapeutiche mirate.

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Fonte:

Metagenomic analysis of colorectal cancer datasets identifies cross-cohort microbial diagnostic  signatures and a link with choline degradation. NATURE MEDICINE | VOL 25 | APRIL 2019 | 667–678