Quando si parla di cromoterapia si fa riferimento ad una medicina antica che sfrutta il significato dei colori e il loro effetto sui processi fisici e psichici dell’uomo in numerosi campi, da quello della medicina a quello dei riti religiosi, atti a curare il corpo e a purificare l’anima.

Secondo la fisica moderna, dall’osservazione di corpi illuminati da una sorgente di luce bianca, siamo indotti ad attribuire a essi un colore per la diversa sensazione che l’occhio ne riceve. Il colore dei corpi non è quindi da intendersi come una proprietà esclusiva dei singoli corpi, ma come un qualcosa dipendente da tre elementi: sorgente luminosa, oggetto, occhio.

Psicologi e fisici si sono trovati d’accordo nell’affermare che il colore è una sensazione visiva che si ha quando determinate onde elettromagnetiche stimolano la retina. Dalla diversa lunghezza di queste onde dipende la varietà dei colori.

L’interesse per i benefici dei colori va di pari passo con il concetto degli elementi fondamentali: aria, fuoco, acqua e terra. Questi fondamentali costituenti dell’universo sono associati con le qualità di caldo, freddo, umidità e aridità, ed anche con quattro “umori” o “fluidi”.

Secondo le teorie della cromoterapia il nostro corpo assorbe i colori in molteplici modi: tramite l’alimentazione, la pelle, gli occhi e i chakra. La parola “chakra” deriva dal sanscrito e significa “cerchio“, “movimento“, ma anche “ruota“. Ogni chakra è un vortice di energia circolare che ruota sotto l’influenza di una corrente positiva (detta “pingala”) o negativa (detta “ida”).

I chakra sarebbero quindi centri di energia che si trovano tra l’aura (il riflesso dello stato di energia dell’organismo) e l’esterno del nostro corpo. Teorici della filosofia orientale sostengono infatti che l’essere umano fin dalla nascita possiede una sua fisiologia energetica che gli permette di entrare in relazione dinamica con il microcosmo che lo circonda e con le sue forze elettromagnetiche. I chakra si trovano in corrispondenza di ghiandole endocrine e le energie dei chakra sembrano così essere collegate con il sistema nervoso parasimpatico e autonomo e con la regolazione degli ormoni.

I chakra sono sette, divisi in tre superiori e quattro inferiori. A ognuno dei sette corrisponde uno dei sette colori dell’arcobaleno e influisce su un particolare organo o su una delle principali ghiandole del nostro corpo. Il colore rosso influisce su le ghiandole o gli organi sessuali, l’arancione sulla milza e il pancreas, il verde sul cuore e sul timo; il blu sulla trioide ed infine il violetto sull’ipofisi.

Durante tutta la nostra vita ci troviamo in questo mondo di desideri e speranze e comprendiamo la nostra situazione di vita secondo il punto di vista del chakra nel quale ci troviamo normalmente e nel quale ci sentiamo più a nostro agio.

 

Fonte: Vollmar Klausbernd, Colori, Red, Como 1994