L’insonnia è un disturbo del sonno molto frequente che interessa circa 1/3 della popolazione adulta occidentale e rappresenta il 90% dei disturbi del sonno.

In Italia un’indagine sulla prevalenza dell’insonnia nell’arco di un anno ha evidenziato che circa 22 milioni di italiani avevano sofferto nell’arco dell’anno precedente di disturbi del sonno, di questi 4,5 milioni in maniera cronica. Vi sono di fatto numerose evidenze che indicano che il disturbo tende a diventare persistente e cronico e ad avere una maggiore incidenza nella popolazione femminile e nelle persone che superano i 65 anni.
I principali sistemi classificativi (ICSD 3 e DSM V) definiscono attualmente l’insonnia come una condizione caratterizzata da un’alterazione dell’addormentamento o del mantenimento del sonno o di risveglio precoce o una loro combinazione che determina un’alterazione anche nelle varie aree di funzionamento diurno. A oggi l’insonnia è infatti, ormai considerata una “sindrome delle 24 ore”. L’insonnia cronica ha notevoli conseguenze su numerose sfere della vita quotidiana incidendo sulle capacità di concentrazione, memoria e attenzione in maniera tale da ridurre le capacità di performance in ambito scolastico e lavorativo con ricadute negative sulla sfera familiare e relazionale. Inoltre, aumenta di 8 volte il rischio di incidenti sul lavoro e di 4-5 volte quello di incidenti stradali a causa della sonnolenza diurna.

I recenti dati della letteratura indicano anche che l’insonnia è un fattore di rischio per numerose patologie tra cui quelle psichiatriche, cardiovascolari, neurologiche e neurodegenerative, dolorose e metaboliche predisponendo al diabete e all’obesità.
L’insonnia è così correlata con elevati costi per la società, sia diretti che indiretti, tra cui il calo della produttività dell’individuo, spese per visite mediche, maggiore consumo di farmaci, alcol e altre sostanze . In quest’ottica è molto importante effettuare un corretto inquadramento diagnostico dell’insonnia e programmare un trattamento adeguato allo scopo di prevenire e curare questo fenomeno e tutte le patologie ad essa correlate.

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Secondo l’Ayurveda il sonno è un tra le funzionalità vitali degli organismi viventi, senza il quale la vita non sarebbe possibile. Dormire bene infatti viene considerata come la migliore soluzione per un’ottima salute: chi non dorme in modo corretto o poco può essere colpito dai disturbi legati alla mancanza di sonno. I fattori psicologici infatti giocano un ruolo importante nel disturbo e il termine più corretto per delinearli nella terminologia ayurvedica è Anidra. Nel dettaglio i rimedi ayurvedici per la gestione dell’insonnia sono per lo più relativi alla vita quotidiana di un individuo come la dieta, l’attività fisica e sicuramente il corretto stato di rilassamento. La corretta gestione del proprio organismo infatti mantiene la mente fresca e calma permette anche il ritrovamento di un sonno che sembrava ormai perduto.

Nei testi ayurvedici, si pone sempre maggiore attenzione sia alla quantità che alla qualità del sonno che come abbiamo detto sembrano essere il risultato di una corretta salute fisica e mentale. Come descritto nei di Charaka, Sushruta, Vagbhata, Bhavaprakasha, Harita, Bhela e Yogaratnakara, i disturbi del sonno sono visti come i sintomi e anche come complicanze di molte malattie e le principali cause possono essere suddivise in:

  • cause dietologiche – cibi indigesti o tossici
  • cause di routine – indulgenza eccessiva nell’esercizio fisico, nel digiuno, nei rapporti sessuali, la fame, un letto scomodo,
  • cause iatrogene – Uso eccessivo o anormale di vomito indotto, purghe, lavaggi nasali, salassi, medicamenti sotto forma di fumo, essudazioni, collirio e il digiuno.
  • cause psicologiche – paura, ansia, rabbia, gioia, dolore, avidità, agitazione.

Dall’analisi delle diverse cause ci si può focalizzare sui possibili trattamenti che, come descritto in ayurveda Samhita, sono una corretta alimentazione e una corretta routine quotidiana accompagnati dall’assunzione di alcuni medicinali. Dai testi ayurvedici si evidenzia infatti, che l’assunzione di particolari cibi come zuppe, latte, pesce, grano, latticini o la messa in atto di alcune pratiche particolari come massaggi alla testa con olio o ascoltare buona musica e belle notizie, riesca a mantenere la mente in uno stato calmo e felice, in modo da condurre una vita senza preoccupazioni, pensieri e avidità.

Quello che è possibile concludere è che, dal momento che l’insonnia sta diventando progressivamente una condizione di pericolo di vita ed ha anche la tendenza a danneggiare la vita quotidiana, tra cui le relazioni sociali, la vita relazionale e professionale, solamente un corpo sano e una mente sana permettono un sonno profondo.

 

Fonte:

Āyurveda – Il sonno e i suoi disturbi