agopuntura-01Il Dott. Piero Ettore Quirico, segretario della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (FISA) e direttore della Scuola di Agopuntura CSTNF di Torino, ci accompagna nel viaggio alla scoperta di questa disciplina, raccontandoci quali sono le leggende da sfatare e le motivazioni per cui può invece risultare utile.

Prima di tutto, Quirico spiega e definisce la tecnica in questione, illustrandoci che con l’agopuntura si può curare la gente posizionando degli aghi monouso, di acciaio, con un diametro di 0,30 millimetri lungo tutto il corpo senza sentire dolore. Ovviamente la persona che si sottopone a questa disciplina, sentirà un lieve fastidio, una sorta di indolenzimento nell’area del corpo in cui è stato inserito l’ago ma il dolore non è di certo elevato, anzi.
L’agopuntura, inoltre, prevede un serio percorso di formazione che i medici devono seguire per ben 3 anni in vere e proprie scuole (esistenti su territorio nazionale da oltre 30 anni). Questo perché si tratta di una disciplina medica, che, insieme alla fitoterapia, risulta essere la branca più importante della medicina cinese (la quale comprende ulteriori branche, come il taijiquan e il qigong che, differentemente, possono essere praticate da non medici).
L’agopuntura opera e comporta benefici all’essere umano attraverso il sistema nervoso, che permette di raggiungere tutti i centri che regolano le diverse funzionalità organiche per equilibrare le loro attività e ristabilire la stato di salute. Proprio per questo, solitamente, si tende ad utilizzarla quando le malattie non sono ancora in un momento di profonda degenerazione ed in uno stadio avanzato e quando le nostre funzionalità risultano ancora integre.
Per quanto concerne i numerosi miti da sfatare in merito a questa branca della medicina cinese, il primo fra tutti che merita di esser citato è proprio il potere dell’agopuntura verso coloro che vogliono smettere di fumare o vogliono dimagrire senza seguire un’alimentazione corretta. Fino ad ora non c’è nessuno studio in grado di confermare questa teoria mentre abbondano i riferimenti scientifici che raccontano di come si dimostri produttiva e vantaggiosa sulle cefalee e per curare dolori muscolo-scheltrici. Quirico motiva ciò affermando che il fumo non è una malattia bensì un’abitudine e come in molti sanno l’agopuntura non cambia le abitudini. Riferendosi a tutti coloro che affermano di aver rinunciato alla sigarette dopo essersi sottoposti a sedute di agopuntura, il segretario della FISA afferma che più che merito degli aghi bisognerebbe parlare di effetto placebo.
Le tempistiche entro cui si possono riscontrare i primi miglioramenti variano da caso a caso; solitamente si tende a non continuare con la terapia se dopo cinque o sei sedute (ognuna di mezzora circa) ancora non si ha avuto alcun segnale di guarigione. Ovviamente gli archi temporali variano anche a seconda del fatto che si tratti di un dolore cronico od episodico: infatti, se un paziente presenta una problematica consolidata nei mesi o addirittura negli anni, molto probabilmente avrà la necessità di sottoporsi a dei veri e propri cicli. In caso contrario, l’agopuntura presenta le potenzialità per guarire definitivamente e completamente una persona.
Come se non bastasse, l’agopuntura può essere utilizzata per risolvere problemi emotivi, come ansia, disturbi del sonno, depressione; si tratta di patologie che nella maggioranza dei casi provocano problematiche psicosomatiche e questa disciplina si dimostra capace di guarire la persona nel suo insieme, perché la mente e il corpo sono reciprocamente collegati tra di loro e una persona che è solita soffrire di disturbi emotivi tende a somatizzare anche a livello fisico. Non si cura esclusivamente la patologia ma in primis l’uomo.

La fonte: La Stampa

 

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