Zucchero-scandalo-scienziati-corrottiLa Sugar Research Foundation pagò decine di scienziati per nascondere lo stretto legame esistente tra il consumo di zucchero e le patologie cardiache, orientando tutta l’attenzione sui grassi saturi.
A rivelarlo, un ricercatore americano dell’Università della California che ha scoperto diversi documenti a riprova di quanto appena affermato. Le carte sono state subito pubblicate su una delle più influenti riviste in campo medico, Jama Internal Medicine.

Le verità che escono fuori lasciano senza parole: per oltre cinquanta anni la lobby dello zucchero (oggi Sugar Association) ha fatto in modo di pilotare e tenere segreti i legami tra l’alimentazione ed i problemi cardiaci, corrompendo tre ricercatori di Harvard con ben 50mila dollari a testa. Le persone coinvolte nello scandalo di corruzione non sono più vive ma sappiamo che una di loro è D. Mark Hegsted, capo della divisione che tratta di nutrizione al Dipartimento di Agricoltura USA e autore delle linee guida pubblicate nel 1977 in merito all’alimentazione. L’idea di base non consisteva nel negare ma nel depistare e far focalizzare l’attenzione sui grassi e sul colesterolo invece che sugli zuccheri.
Nonostante i documenti risalgano a mezzo secolo fa, risultano ancora oggi estremamente attuali vista l’importanza e la centralità del dibattito sul ruolo dei grassi e degli zuccheri; per diverso tempo gli scienziati e gli esperti hanno promosso il consumo degli zuccheri e la riduzione dei grassi, portando così ad un aumento dell’obesità tra gli individui.
Ancora oggi, nonostante le avvertenze, si cerca di sminuire il ruolo svolto dagli zuccheri sulla nostra salute, sottovalutando il rischio che tale consumo potrebbe comportare. Fortunatamente, la situazione sembra stia prendendo una direzione differente con il passare del tempo e, soprattutto nell’ultimo decennio, abbiamo assistito ad un’evidente presa di posizione contro l’abuso dello zucchero: basti pensare all’American Heart Association che ha interdetto ai bambini di età inferiore ai 2 anni il consumo di bevande gassate e dolci mentre dai 2 ai 18 il consumo giornaliero non dovrebbe superare i 25 grammi.
Queste nuove linee guida sono state redatte con il fine di combattere l’obesità e tutta quella serie di malattie ad essa correlate, come il diabete, l’aumento dei grassi nel sangue e le patologie cardiache.

La fonte: La Repubblica

 

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