La spiritualità risulta essere una dimensione essenziale dell’essere umano in quanto collega tutte le altre dimensioni (fisica, psichica e sociale). Inoltre, la spiritualità ha un ruolo di coordinamento di tutte queste dimensioni umane finalizzato al raggiungimento dell’autorealizzazione che si può manifestare maggiormente nelle esperienze di sofferenza, come durante situazioni patologiche sia fisiche sia psicologiche.

La dimensione spirituale quindi risulta essere non solo una dimensione complementare alle altre dimensioni umane, bensì potrebbe interagire con esse nel determinare sintomi somatici, reazioni psicologiche e relazioni sociali. L’esperienza della sofferenza e del dolore provocata da una malattia, più o meno grave, potrebbe determinare nella persona un turbamento della dimensione spirituale.

Nel dettaglio, la sofferenza spirituale, secondo Chochinov, si manifesterebbe nella persona malata attraverso le altre dimensioni che la compongono: fisica (es. dolore refrattario), psicologica (es. ansia, depressione, disperazione) e sociale (es. disfacimento dei rapporti umani). Tuttavia, la sofferenza spirituale non sarebbe riconoscibile solo dai sintomi, bensì sarebbe una combinazione tra i sintomi summenzionati e i comportamenti caratteristici.

Possiamo quindi affermare che il concetto di spiritualità è sempre presente ogni volta che si fa riferimento ad uno stato patologico o semplicemente ad un disagio fisico o psicologico. E’ proprio per questo motivo che in Brasile la facoltà di Medicina dell’Universidade Federal Flumminense di Rio de Janeiro sta inserendo nel piano di studi una nuova materia definita Medicina e Spiritualità.

Questa materia riprenderà a pieno i concetti sostenuti dalla Medicina Integrata dove lo stato di salute non vuol dire solo assenza di patologie ma bensì un benessere e una salute fisica, psicologica e familiare. In questo modo, in caso di patologie, quello che viene trattato non sono solamente i sintomi evidenti ma l’intero individuo considerato non più solamente come paziente ma come paziente-persona.

In questo caso il paziente-persona viene considerato nella sua interezza individuando nell’organismo la capacità di auto-guarigione. L’ organismo quindi una volta posto nelle condizioni di potere guarire è capace di riequilibrare il proprio corpo e il proprio spirito alla ricerca di uno stato di equilibrio. L’organismo una volta ripristinato l’equilibrio ottimale sarà in grado di riacquistare la corretta energia ottenendo un miglioramento evidente del suo stato di salute.

In questo modo la materia tratterà sia argomenti legati al fisico e alla sintomatologia dovuto all’insorgere di specifiche patologie sia alla componente spirituale, lavorando sui sentimenti e sull’anima.

Questa nuova materia introdotta per la prima volta nella Facoltà di Medicina in Brasile deve essere presa come spunto da tutte le Università del mondo dal momento che, per la prima volta, si comincia a vedere un passo avanti da parte della comunità scientifica che non guarda più al semplice paziente ma alla persona in tutto il suo essere.

 

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Fonte:

Generazione Bio