Il ricorso alle medicine integrate è ormai un fenomeno consolidato in tutto il mondo. In Italia l’8,2% degli italiani (dati Istat) utilizza, almeno, una di queste cure alternative: omeopatia, fitoterapia, trattamenti manuali o agopuntura.

Medici e pazienti ricorrono alle medicine complementari spesso integrandole con i farmaci tradizionali. Circa 20 mila medici italiani prescrivono almeno una volta all’anno medicinali omeopatici e circa 4 mila sono coloro che esercitano questa disciplina con regolarità. Nel nord Italia il numero di esperti in materia è in crescita, soprattutto in Lombardia dove negli ultimi sette anni, i medici iscritti nei registri delle medicine non convenzionali dell’Ordine sono aumentati del 180% (articolo MEDCAM).
Un’indagine condotta dalla Società Italiana di Pediatria ha rilevato che il 23% dei pediatri in Italia ricorre ad entrambe le metodologie. Ciò conferma che le terapie non convenzionali migliorano le condizioni di salute del paziente. Inoltre, uno studio della Health Monitor CompuGroup Medical – Sole 24 ore Sanità (2011) riporta che il 52% dei medici italiani, specializzati in medicina generale, consiglia, appunto, medicinali omeopatici ai propri pazienti.

Le Medicine Integrate nella Regione Toscana

La Toscana è la regione italiana più all’avanguardia in materia di medicine integrate. Il dott. Franco Cracolici, medico agopuntore, conferma che questo tipo di cure sono state inserite in ben 97 ambulatori regionali pubblici ai livelli essenziale di assistenza, con ticket ospedaliero. Inoltre, con la legge regionale (9/2007), la Regione ha approvato tre tipi di medicine non convenzionali: l’agopuntura, la fitoterapia e l’omeopatia. In questo modo ha contribuito a regolamentare la formazione di professionisti, attraverso l’inserimento di elenchi presso gli Ordini provinciali dei medici chirurghi e odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti, e ad accreditare in ambito regionale 6 istituti privati di formazione.
Nel 2011 a Pitigliano è nato l’unico ospedale pubblico diventato il centro di riferimento più importante della medicina integrata a livello europeo. Il centro applica la medicina tradizionale integrata alle medicine complementari normate dalla Regione Toscana. Le patologie trattate sono: respiratorie, gastrointestinali, dermatologiche, allergiche, malattie reumatiche, esiti di traumi e di ictus, dolore cronico. La gran parte degli ambulatori attivi utilizza le medicine complementari in ambito oncologico per contenere gli effetti collaterali della chemioterapia e, nelle cure palliative, per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tra questi la Breast Unit dell’AOU di Pisa, l’ambulatorio di omeopatia di Lucca, il centro di MTC Fior di Prugna di Firenze, quello di fitoterapia e la Breast Unit dell’AOU di Careggi. L’impegno in questa direzione è stato rafforzato anche dalla partecipazione a reti e a progetti europei di ricerca come l’Epaac, European Partnership for Action against Cancer. L’Epaac è una Joint Action nata nel 2009, su proposta della Commissione europea, a sostegno degli stati della UE nel definire politiche nazionali di lotta ai tumori. L’obiettivo della JA è ridurre l’incidenza del cancro e stimolare i Paesi a definire e attuare programmi nazionali in ambito oncologico più efficaci e uniformi all’interno dell’Unione europea. All’Epaac aderiscono enti, associazioni scientifiche e istituzioni del Vecchio Continente, 36 partner associati e oltre 90 collaboranti suddivisi in 10 Gruppi di lavoro (WP). La Regione Toscana ha partecipato al progetto, all’interno del WP 7 “Salute”, come partner associato, con un doppio compito:

  • raccogliere e valutare gli studi scientifici sull’uso delle medicine complementari in ambito oncologico e proporre i criteri per una loro corretta divulgazione a medici, operatori sanitari e cittadini;
  • censire i dipartimenti oncologici europei che erogano anche servizi di oncologia integrata. I risultati di questo censimento sono stati pubblicati sul Notiziario MC Toscana n. 28 Febbraio 2014.

Ulteriore conferma sull’efficacia delle terapie non convenzionali viene da una ricerca condotta, nel 2014, da un gruppo di oncologi, internisti ed epidemiologi toscani, ed effettuata su 803 pazienti in trattamento presso 6 Dipartimenti oncologici della Toscana (CERION-ISPO, AUSL 10 Firenze, AUSL 4 Prato, AUSL 1 Massa Carrara, Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi). Secondo la ricerca il 37,9% dei pazienti utilizza una o più medicine complementari (MC), il 66,3% informa il medico sull’uso delle MC e l’89,6% ne sperimenta i benefici. Inoltre, il malato di cancro che ricorre all’oncologia integrata mostra una maggiore compliance al trattamento. Sempre nel 2014, è stata avviata una importante attività di regolamentazione del settore: da un lato il Consiglio Sanitario Regionale ha approvato l’utilizzo dell’agopuntura e dell’omeopatia per la riduzione del dolore nel parto a basso rischio. Dall’altro lo stesso Consiglio ha approvato il documento sulle linee di indirizzo per l’impiego dell’agopuntura e della medicina tradizionale cinese nel Servizio Sanitario Toscano. Ciò ha permesso di indicare le prove di efficacia esistenti nella pratica clinica e nella letteratura internazionale dell’agopuntura, dimostrandone i risultati in diverse patologie e situazioni cliniche. Il dolore, ad esempio, nelle sue numerose manifestazioni e localizzazioni, è un ambito clinico in cui la medicina tradizionale cinese può conseguire ottimi risultati: in tutte le forme di cefalea, nel dolore lombare, cervicale, del ginocchio, nel dolore oncologico, nel travaglio e nel parto delle gravidanze a basso rischio. Molto efficace è anche il trattamento dei disturbi della menopausa, della nausea e del vomito post operatori, post chemio e radioterapia.

A conclusione, la disponibilità di un trattamento adeguato e sicuro è particolarmente interessante nelle patologie dolorose. Lo conferma la Legge 38/2010 e i suoi successivi atti applicativi della Regione Toscana. La salute del paziente cronico richiede un approccio multimodale integrato, nel quale è compresa anche la medicina complementare.

 

Fonte: Regione Toscana