osteopatia-Barilla-welfare-aziendaleL’osteopatia entra in azienda, per la precisione entra in Barilla. Un team di tre osteopati è stato chiamato per trattare 450 dipendenti e per valutare gli effetti benefici della disciplina osteopatica. Il Collegio Italiano di Osteopatia (CIO) di Parma ha dato vita a questo progetto oramai quasi un anno fa e si è prefissato l’obiettivo di ottenere dati ed informazioni sul paziente nella fase post-trattamento mediante schede di valutazione da far studiare e analizzare da statistici esperti dell’Università di Parma.

Mauro Fornari, osteopata e Presidente CIO, introduce la grande novità che rappresenta per l’Italia questo studio pilota; si tratta di un esperimento grazie al quale sarà possibile avere informazioni concernenti i lavoratori di una delle più importanti aziende italiane e si potranno misurare qualitativamente e quantitativamente gli effetti che l’osteopatia ha su lavoratori che esercitano compiti e ruoli diversi, a seconda del settore in cui operano.

Focus primario di questo progetto CIO è certamente ridurre il numero dei giorni di malattia per dipendente e un miglioramento nella gestione dello stress causato dal lavoro, sia fisicamente che psicologicamente per aumentare quindi la produttività e il benessere generale delle persone. Trattandosi di una disciplina preventiva e non solo curativa, altro scopo che gli osteopati si sono imposti di raggiungere è la diminuzione delle richieste medico-specialistiche e la riduzione dell’assunzione dei farmaci da parte dei lavoratori. Il progetto prevede una durata di quasi due anni, dal novembre 2016 all’aprile del 2018

L’iniziativa è stata accolta dagli stessi dipendenti con grande entusiasmo e sono stati proprio questi ultimi a proporsi, volontariamente, ai vari osteopati che oramai da un anno collaborano con l’azienda. Le sedute non prevedono nessun costo per trattamento e vengono eseguite all’interno dell’azienda, in spazi adibiti appositamente per il progetto. Sono due i giorni in cui gli osteopati saranno in azienda e i trattamenti hanno una cadenza settimanale, per un totale di 6 settimane.

Se questo progetto rappresenta una novità per l’Italia, non lo è di certo per la scuola osteopatica CIO, che da anni esegue studi in tale settore nelle due sedi di Bologna e Parma; di particolare rilevanza sono le ricerche effettuate concernenti l’effetto dell’osteopatia sullo stress relativamente all’ipertensione, la fibromialgia e l’endometriosi. Trattandosi di una scuola, dal 1994, il Collegio offre percorsi formativi nell’ambito dell’osteopatia tra i più rinomati in tutta Italia (e non solo), rispettando le varie norme formative previste dal Registro degli Osteopati d’Italia (ROI). I professori che permettono la didattica sono tutti altamente referenziati e qualificati, in molti casi docenti universitari e scrittori rinomati. Se Bologna offre un percorso formativo part time, Parma propone corsi full time, rendendo quindi la città (con il suo centro d’osteopatia) il centro nevralgico delle attività di ricerca e di divulgazione, grazie alla promozione di convegni, progetti e collaborazioni con il solo obiettivo di far conoscere meglio l’Osteopatia mediante il confronto con più settori medici.

Finalmente i modelli di welfare aziendale crescono e si stanno ampliando sempre di più; ciò non toglie il fatto che l’Italia risulti ancora molto indietro se comparata alla maggioranza dei paesi esteri.

La fonte: La Repubblica

 

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