La sciatalgia è un’infiammazione che, in alcuni casi, non ha nulla a che vedere con fattori esterni, molto spesso dipende dalle emozioni. Quando gli esami clinici risultano nella norma e la schiena sana, i dolori e malesseri vengono definiti e spiegati dalla medicina come di origine psicosomatica.

Nella maggior parte dei casi i dolori che coinvolgono la schiena, o una sua specifica zona (cervicale, dorsale, lombare, sacrale, ecc.), e che non sono documentati da specifiche problematiche ortopediche o strutturali alla colonna vertebrale, sono l’effetto di ansia, depressione, stress o di altri disagi psicologici o esistenziali. Il corpo umano si muove costantemente tra due realtà completamente diverse: da un lato accoglie gli stimoli interni che si generano dalle nostre emozioni, consapevoli e inconsapevoli; dall’altro accoglie gli stimoli che sono condizionati da fattori esterni, come fame, sete, esposizione al virus dell’influenza o a un agente allergizzante. Queste due realtà si influenzano fortemente tra loro fino a innescare fenomeni psicosomatici.
Il sistema nervoso è formato da una complessa rete di cellule che rende possibile la comunicazione diretta tra la mente o sfera emotiva e il resto del corpo, quindi il fisico. I muscoli volontari e involontari, così come i 5 sensi sono influenzati dalle nostra risposta emotiva, ciò permette al corpo di dare vita a un’infinità di risposte fisiche a stati di ansia e stress. Quando il disturbo fisico è causato da infortuni, agenti virali o allergeni, i trattamenti medici possono aiutarci. Tuttavia, quando il disturbo fisico è legato a fattori emotivi, la medicina tradizionale non basta.

Centri emotivi causano malattie psicosomatiche

I centri emotivi del cervello hanno un forte legame con importanti strutture corporee, compresa la
muscolatura volontaria e involontaria. I muscoli involontari sono quelli che ci consentono di
respirare e che governano il nostro sistema gastrointestinale. Lo stato di ansia, agendo
semplicemente sulla tensione muscolare, attiva qualsiasi muscolo innescando una gran quantità di
sintomi psicosomatici come:

  • tensione al capo, mal di testa, sintomi simili alla cervicale
  • fibromialgia
  • sciatica o sciatalgia
  • iperventilazione
  • dolori muscolari
  • formicolio alle mani e ai piedi
  • sensazione di soffocamento
  • crampi e tremori

Per capire quanto le emozioni influenzano il corpo, pensiamo, ad esempio, alla contrazione del muscolo PSOAS e alle relative conseguenze che può avere sulla nostra salute. Il muscolo PSOAS collega le gambe alla colonna vertebrale, ma nelle tradizioni orientali, è detto “muscolo dell’anima”, perché se ben allenato aiuta a superare ansie e paure. Infatti, quando l’ansia interferisce con i muscoli involontari del nostro corpo, si possono manifestare diversi disturbi che coinvolgono la muscolatura liscia, vale a dire capillari, vene, arterie, bronchi, sistema urogenitale, intestino e altro. I sintomi psicosomatici che, quindi, possono nascere sono: emicrania, colite, colon irritabile, problemi respiratori, spasmi alla vescica, dolore addominale, bisogno improvviso di urinare o defecare, acidità di stomaco, spasmi, diarrea, nausea e dermatite atopica. Inoltre, alti livelli di ansia possono interferire sulla nostra capacità di pensiero e sui processi cognitivi provocando disturbi tra cui vertigini, debolezza fisica, svenimento, difficoltà di pensare, visione sfocata, sensazione di prurito.

Sciatalgia e psicosomatica

La sciatalgia è un dolore che si irradia lungo il percorso del nervo sciatico, dalla schiena verso le natiche e le gambe. La causa potrebbe essere un problema al nervo derivato da ernia del disco, rigonfiamento di un disco spinale o altri disturbi strutturali che interessano il muscolo piriforme. In questo caso non si parla di psicosomatica. In realtà però anche le ernie del disco e i rigonfiamenti possono dipendere da fattori emotivi. Infatti nella maggior parte dei casi i dolori che coinvolgono interamente la schiena o una sua specifica zona, ad esempio cervicale, dorsale, lombare o sacrale, e che non sono dipendono da specifiche problematiche ortopediche o strutturali alla colonna vertebrale, sono l’effetto di ansia, depressione, stress o di altri disagi psicologici che riguardano la nostra vita emotiva. La schiena dovrebbe trovarsi in una situazione di naturale rilassatezza. Quando ansie e tensioni emotive incidono sui tessuti muscolari, la schiena si irrigidisce causando una serie di problemi a catena che vanno ad incidere fortemente sull’intera zona cervicale, dorsale, lombare o sacrale. Le fasce muscolari sono molto sensibili alla qualità delle emozioni che viviamo tutti i giorni. Le emozioni, a livello del nervo sciatico, agiscono come attivatori di tensioni, blocchi e contratture. Tensioni ripetitive portano al perpetuarsi di posizioni scorrette che facilmente sfociano in problematiche quali ernie, artrosi, artriti e sciatalgie. Chi soffre di problemi alla sciatica spesso è una persona che si trova a dover fare qualcosa che non vorrebbe proprio fare, e che si sente costretta a dover agire per necessità, rigidità, intransigenza o senso del dovere. Per sfociare in infiammazione del nervo sciatico, la situazione deve essersi perpetuata per molto tempo. In questo caso la persona è stata costretta ad agire per necessità, mettendo costantemente da parte i propri bisogni personali e vivendo in uno stato di autoprivazione, quasi sempre inconsapevole. I disturbi psicosomatici si manifestano in assenza di elaborazione, quindi la chiave della guarigione consiste nella consapevolezza e nella conoscenza degli stati più profondi del sé. La personalità dell’individuo è pervasa da un forte senso del dovere, intransigenza e rigidità morale o muscolare. Questi stati d’animo, accompagnati da schemi rigidi, austerità e severità, si traducono in chiave psicosomatica, e in infiammazione del nervo sciatico.

In definitiva, nessuno è immune alle reazioni fisiche causate dallo stress emotivo, siamo tutti vulnerabili. Se però fossimo in grado di identificare più facilmente l’origine del nostro disturbo, allora potremmo lavorare meglio su noi stessi e alleviare i sintomi che ci affliggono.

Foto: Psicoadvisor

Sciatalgia e Osteopatia

La sciatalgia, o sciatica, come abbiamo visto in precedenza, è un’infiammazione che interessa le aree anatomiche del nervo sciatico, ovvero la zona lombare della schiena, il gluteo, la coscia, la gamba e il piede. Molto spesso a causare la sciatica è la compressione del nervo sciatico o delle sue radici a livello spinale. Alla base della compressione vi sono diverse cause: ernia del disco spinale, discopatia degenerativa, stenosi vertebrale o foraminale, spondilolistesi, sindrome del piriforme, tumore spinale, stato di gravidanza avanzato e lesione traumatica del nervo sciatico. Il dolore provocato dall’infiammazione del nervo sciatico varia di intensità e persistenza, in base alle cause scatenanti. In alcuni soggetti questo dolore può essere talmente acuto e penetrante da risultare invalidante.

Allora, quali sono i rimedi per alleviare e curare il nervo sciatico?

In condizioni di sciatalgia lieve e in assenza di cause preoccupanti, il soggetto può ricorrere a terapie integrate, come l’Osteopatia. La sciatica, cosiddetta osteopatica, nella maggior parte dei casi interessa una localizzazione parziale, come il gluteo e la coscia o la coscia e la gamba. L’Osteopatia è una terapia che si occupa di problemi strutturali e meccanici di tipo muscoloscheletrico a cui possono essere associate alterazioni funzionali degli organi e delle viscere, e del sistema cranio sacrale, o viceversa. Attraverso una serie di tecniche manipolative il medico osteopata riesce a ristabilire il disequilibrio anatomico seguito da disequilibri fisiologici.
La terapia è, quindi, definita una forma di assistenza incentrata sulla salute della persona, che si avvale di un approccio causale e non sintomatico. Si basa sul contatto manuale per le diagnosi e per i trattamenti, eseguiti rispettando la relazione tra mente, corpo e spirito. Il metodo seguito per una diagnosi accurata prevede tre punti principali: anamnesi, osservazione e test. In questo modo l’osteopata è in grado di capire se si trova di fronte a una situazione che può essere affrontata in sicurezza o se sono necessari approfondimenti. in una serie di tecniche manipolative eseguite per ristabilire il disequilibrio anatomico seguito da disequilibri fisiologici. La diagnosi dell’osteopata si basa su una tre punti principali, anamnesi, osservazione e test. In questo egli riesce a capire se si trova di fronte ad una situazione che può essere affrontata in sicurezza o se sono necessari approfondimenti.

 

Fonte: Psicoadvisor, Istituto Superiore Osteopatia