Il training autogeno (letteralmente “allenamento prodotto dall’interno, generato da se stesso”) è una tecnica di autodistensione psichica e somatica elaborata dallo psichiatra e neurologo tedesco Johannes Heinrich Schultz  con il fine di modificare, alla radice, gli stati negativi e generare parallelamente un approccio positivo. In questo modo l’individuo risulta in grado di  ristabilire  un equilibrio funzionale creativo nella personalità.

Letteralmente il termine training può essere definito con il concetto di allenamento, cioè apprendimento graduale di una serie di esercizi particolarmente studiati per il realizzarsi dell’equilibrio neurovegetativo, continuamente insidiato da stati di tensione, di ansia e di stress. Il costante allenamento e la pratica di questa tecnica porta a raggiungere risultati apprezzabili attraverso modificazioni sempre più valide e incisive dell’equilibrio neurovegetativo.

Allo stesso tempo  con la parola Autogeno, invece, si vuole indicare l’abilità e la messa in atto della tecnica da parte del soggetto stesso, in modo autonomo, adattando il metodo alle proprie esigenze. Definendo letteralmente la parola Autogeno possiamo intenderla come la capacità di generarsi da sé, e sulla base di questo concetto è possibile differenziare questo metodo dalle tecniche ipnotiche le cui realizzazioni somatopsichiche sono attivamente indotte dal soggetto o dal terapeuta. L’obiettivo di Schultz era, infatti, quello di rendere il paziente meno vincolato dal terapeuta e divenire lui stesso autore del proprio cambiamento e del proprio benessere.

Nel dettaglio, questa tecnica è uno strumento di cambiamento che opera a 3 livelli:

  1. livello fisiologico, favorendo un riequilibrio del Sistema Nervoso Vegetativo e del Sistema Endocrino, entrambi strettamente connessi ai vissuti emotivi;
  2. livello fisico, migliorando lo stato di benessere e di salute generale;
  3. livello psicologico, aiutando a ristrutturare le proprie reazioni negative e migliorando alcuni vissuti psicologici.

Inoltre è possibile realizzare una tecnica di autodistensione tramite una serie graduale di esercizi di concentrazione psichica passiva, i quali progressivamente apportano modificazioni nella tensione neuromuscolare, nello stato cardiocircolatorio, nella funzionalità respiratoria e viscerale. Il soggetto nella sua concentrazione passiva prende coscienza dell’esperienza corporea vissuta mettendo a fuoco sensazioni di pesantezza e calore.

Gli step iniziali dell’allenamento sono:

  • Rilassamento muscolare con percezione di pesantezza
  • Rilassamento vasomotorio con percezione di calore
  • Regolazione del cuore
  • Regolazione della respirazione
  • Esercizio del plesso solare con distensione viscerale.

E’ possibile mettere in pratica questa tecnica già a partire dall’infanzia dove le applicazioni del training autogeno sono innumerevoli e consentono di avvicinarsi anche ai bambini che manifestano disagio o problematiche specifiche dello sviluppo, avvalendosi di un metodo che ai loro occhi appare semplicemente come un momento ludico. Gli esercizi si rivelano particolarmente indicati per favorire il rilassamento in generale, per scaricare lo stress e le tensioni emotive fino ad alleviare o determinare la graduale scomparsa di alcuni problemi che si manifestano soprattutto con sintomi somatici o comportamentali. Praticando tali esercizi si possono affrontare problematiche di ansia e di stress che si manifestano a livello organico, familiare, scolastico o sociale.

Attraverso la loro sperimentazione ripetuta è possibile incoraggiare un sano sviluppo psicologico favorendo la conoscenza, la comprensione e la capacità di comunicare e di affrontare emozioni e sentimenti;  il rafforzamento di capacità intellettive di riflessione e di ragionamento e il miglioramento dell’autostima ed il superamento graduale di condizioni di insicurezza.

Il Training Autogeno con i suoi esercizi di base rappresenta un modo per portare il nostro organismo ad un vero e proprio risveglio energetico ed una stimolazione della vitalità che permettere all’individuo stesso  di conoscere o recuperare il piacere di alcune sensazioni che il corpo sperimenta attraverso il “movimento psichico“.

Fonte:

  • Bazzi T., Giorda R. “Il Training Autogeno, teoria e pratica” Città Nuova Roma (1981)
  • Masi L. “Il training autogeno come psicoterapia breve” I.L.I. (1999)