Se in Italia le medicine non convenzionali sono ancora oggetto di grandi dibattiti e i detrattori continuano ad essere numerosi, in Germania, invece, il successo in tale campo è grande e arrivano molte notizie positive: il Bpi, vale a dire la Farmindustria Tedesca (Bundesverband der pharmazeutische industrie), stando a quanto affermato da una ricerca demoscopica realizzata dal FORSA, l’Istituto di investigazione sociale e analisi statistiche, ha asserito di patrocinare e difendere l’efficacia sui pazienti della terapia omeopatica.

Il FORSA, incaricato dal Bundesverband der pharmazeutische industrie, ha condotto un sondaggio che ha rivelato come la metà degli intervistati abbia fatto ricorso all’omeopatia almeno una volta nella vita e, di questa metà, il 70% si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto dei benefici riscontrati, ricorrendo alla medicina omeopatica anche come prima scelta. Il BPI, esponente di punta tedesco nel campo della ricerca e delle questioni sociologiche, stando a quanto emerso dal sondaggio, ha in seguito asserito che l’omeopatia è a tutti gli effetti una terapia efficace per tutti i pazienti e, proprio per questo, è giusto conferire i giusti riconoscimenti. Il Dr. Norbert Gerbsch, Vicedirettore Esecutivo del BPI, ha implementato la precedente dichiarazione, evidenziando come la maggioranza delle persone usi l’omeopatia come una scelta terapeutica complementare e integrativa, visti i suoi rari effetti secondari, e ha confermato il parere secondo il quale bisogna seguire in maniera attenta e scrupolosa le direttive del proprio medico di fiducia per ottenere i risultati sperati con l’omeopatia.

Il Presidente di Guna (azienda italiana leader nel settore della produzione e distribuzione di farmaci omeopatici), Alessandro Pizzoccaro, ha affermato che il trend europeo concernente le medicine non convenzionali in Europa risulta essere più che positivo; basti pensare al fatto che il Consiglio federale svizzero ha decretato l’entrata in vigore, in Svizzera, a partire dal 1 agosto e per un tempo indeterminato, della legge concernente la rimborsabilità delle medicine non convenzionali secondo la quale i costi dei farmaci e delle prestazioni mediche inerenti la medicina antroposofica, la medicina tradizionale cinese, l’omeopatia e la fitoterapia sono interamente rimborsati dall’assicurazione sanitaria. Finalmente le medicine non convenzionali vengono equiparate alle altre specialità mediche e pertanto vengono rimborsate come tali. Il Prof. Paolo Roberti di Sarsina commenta questa decisione come un atto esemplare, mirato all’annullamento delle disuguaglianze di salute nel campo delle medicine non convenzionali.

La fonte: Medicina Integrata News, Quotidiano Sanità 

 

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