L’agopuntura fa parte di tutte quelle discipline che possono essere inserite nella Medicina Complementare e Integrata. La pratica dell’agopuntura è una pratica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità appartenente alla Medicina Tradizionale Cinese, con origini molto antiche, probabilmente antecedenti al 2.500 a.C.

A seguito di numerose ricerche scientifiche, l’agopuntura risulta estremamente efficace nel trattamento di numerosi disturbi di salute come mal di testa, dolore cronico, ictus, tendinite, artrite, sindrome da stanchezza cronica, incontinenza urinaria. Nel dettaglio, l’agopuntura cura il malato ristabilendo il corretto fluire dell’energia vitale e per fare ciò agisce a livello di punti distribuiti su tutto il corpo, ognuno con caratteristiche e capacità di azione peculiari.

Le conoscenze teoriche dell’agopuntura, giunte fino ai nostri giorni, sono contenute in testi molto antichi che racchiudono e riassumono tradizioni ancora precedenti.  Sebbene, ad oggi, alcuni effetti dell’agopuntura siano ancora poco chiari, negli ultimi anni, sono stati condotti studi che hanno esplorato l’influenza dell’agopuntura sul sistema nervoso. Per effettuare questo tipo di studi ci si è basati sull’utilizzo della risonanza magnetica funzionale (fMRI).

Prima dello studio concluso nel Dicembre del 2018, alcune analisi eseguite con risonanza magnetica hanno fornito le prove che individuano una diretta connessione tra la terapia dell’agopuntura e l’attivazione celebrale. Infatti, esistono diverse aree cerebrali che sono attivate dalla stimolazione dell’agopuntura come il sistema limbico, la corteccia visiva e tutte le aree che elaborano il linguaggio.

L’ ultimo studio eseguito in merito a tale tematica ha utilizzato agopunti quali Liangqiu (ST34), Xuehai (SP-10), Neixiyan (EX-LE4) e Dubi (ST-35) per trattare il dolore al ginocchio, evidenziando una differente risposta dell’attività cerebrale all’agopuntura tra donne e uomini. Nel dettaglio, lo studio è stato condotto su un gruppo di test composto da 15 uomini e 15 donne, sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI) per misurare la risposta dell’attività cerebrale all’agopuntura.

Gli uomini, a seguito del trattamento, hanno mostrato un’attivazione cerebrale nella circonvoluzione frontale media destra, nella circonvoluzione frontale inferiore, nel lobulo parietale superiore destro e nel lobo anteriore del cervelletto destro. Le donne, invece, hanno mostrato un’attivazione cerebrale del lobo frontale sinistro, del lobo parietale sinistro e della circonvoluzione temporale media sinistra.

In prima analisi era stato il Dott. Yeo con il suo team a esplorare le differenze di genere e le somiglianze dell’agopuntura, esaminando le risposte psicofisiche e cerebrali. Il team di ricerca aveva riscontrato che gli effetti neurali, a seguito alla stimolazione del punto GB34, differivano tra maschi e femmine a causa delle diverse strutture cerebrali presenti. Da questi dati si evinceva già la possibilità di concepire una medicina di genere, capace di indagare le differenze tra maschi e femmine e l’efficacia di terapie specifiche nel trattamento di determinate patologie.

Sono numerose infatti le peculiarità e le differenze collegate alla differente anatomia e fisiologia presente tra donne e uomini dovute a fattori relativi all’ambiente, alla società, all’educazione, alla cultura e alla psicologia dell’individuo che influenzano, non solo lo stato di salute del soggetto, ma soprattutto, la diagnosi e l’effetto di una determinata terapia su di esso.

Fonte:

Li A, Wang YH, Zhang F, Wang F, Zeng XX, Yue JH, Li XL, Zhang QH. Acupuncture for gender differences and similarities in cerebral activity of health volunteers: A pilot fMRI study.